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“Il manuale dell’automobilista incazzato” è stato ripubblicato nelle edizioni Oscar bestsellers di Mondadori. Naturalmente lo troverete in vendita in tutte librerie, ma anche nelle migliori aree di servizio fra biscotti, provoloni e orsacchiotti giganti. Era ora!
Chi guida lo sa. Che un automobilista, proprio
perché è un automobilista, non può
che essere sempre, costantemente, in...zzato come
una bestia.
Basta imbattersi in uno di quei negati del volante
che non osano mai oltre la terza marcia (perché
a quanto pare si trovano bene così) e fischiettano
beatamente ignari della coda alle loro spalle.
Basta trovarsi ad aspettare che quel tizio che
hai pedinato con lo sguardo mentre si avvicinava
all’auto in sosta esca finalmente dal suo
dannato parcheggio. E scoprire, dopo averlo visto
aggiustare ripetutamente il sedile e il finestrino,
che probabilmente dentro l’abitacolo ci
vive proprio. Basta incontrare un pedone che esita
nel bel mezzo delle strisce preso da chissà
quale dubbio esistenziale o un furgonista che
può permettersi di tutto perché,
lui, “sta lavorando”. Ma anche imbattersi
in un pannello luminoso che spara frasi sconclusionate,
oppure in una scritta sull’asfalto che,
ipotizzando un ordine di lettura assolutamente
innaturale, recita SERVIZIO DI AREA.
Chi guida lo sa. Ma si divertirà come un
matto a ritrovarlo nella pagine di questo acuto
e godibilissimo libro che, al vero e proprio dizionario
dell’automobilista, aggiunge una galleria
di ritratti di tipi da strada, due racconti d’autostrada,
un test per scoprire a quale tipologia di automobilista
si appartiene, e un’appendice a colori contenente
una rivisitazione ironica dei quiz ministeriali
per conseguire la patente. Gioele Dix innalza
all’ennesima potenza umoristica il suo personaggio
più amato, quello dell’automobilista
in...zzato come una bestia, unendo alla forza
esplosiva delle battute una qualità di
scrittura davvero rara. Il Manuale dell’automobilista
incazzato parla con garbo, ma senza pudori,
di parcheggi e navigatori satellitari, doppie
frecce e doppie file, svergognando a colpi di
ironia il codice stradale e i suoi più
impuniti trasgressori. Parla anche di vigili urbani,
ma con un assai elegante riguardo. Forse perché
l’autore, ai quei pochi punti che gli sono
rimasti sulla patente, ci tiene parecchio.
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