di e con Gioele Dix
• Il Tempo, 8 novembre 1988
Comici non si nasce, si diventa. Potrebbe essere
lo slogan di Gioele Dix, venuto fuori come comico,
soltanto dopo lunghi anni di duro e "anonimo"
lavoro teatrale. E di essere un con comico "vero",
di gran classe, e non improvvisato, Dix lo ha
dimostrato ancora una volta al debutto romano
del suo spettacolo, accolto con molto entusiasmo
da un pubblico eterogeneo... Quattro "profili"
a sè stanti "scolpiti" mediante
un assiduo lavoro di osservazione della realtà
che ci circonda e che rivela, passo passo, tutte
le sue assurdità e nevrosi rese ovvie dalla
quotidianità. Dissacrante e analitico questo
nuovo "filosofo" della comicità
(che talvolta ha tradito una giustificata emozione),
è dotato di uno stile inconfondibile e
raffinato che sicuramente, andrà lontano.
• Marcantonio Lucidi, Il Messaggero, 5 novembre
1988
Sorride poco Gioele Dix,
è spesso serio come lo sanno essere solo
i comici veri, quelli che si scrivono i testi
da soli, quelli che non si sentono mai obbligati
a fare ridere l'interlocutore: lo seducono, lo
irridono, lo scardinano dai suoi pregiudizi. Opponendo
una diversa concezione della vita, più
diretta o più contorta, più palese
o più nascosta, eppure semplice, dissacrante,
distaccata...Protetto dai suoi occhiali a specchio,
da una barbetta corta, incolta, rancorosa,Gioele
Dix va in scena a distillare la sua forza comica,
a sezionare le nevrosi dei suoi quattro personaggi:
il conferenziere indeciso; lo scienziato argentino,
teso a dimostrare che lo sport fa male; il viaggiatore
pignolo che in treno "attacca bottoni",
impegnato in dissertazioni semiologiche sulle
targhette metalliche delle carrozze; infine l'automobilista
"perennemente ...zzato come una bestia",
il personaggio che lo ha lanciato, aprendogli
le porte della tv con il programma di Raidue,
Cocco... Gioele Dix, conversatore pacato e di
pochi gesti, ma capace in scena di molte trasformazioni,
esponente di una generazione di "nuovi comici"
che poco si cruccia delle sperimentazioni, delle
politicizzazioni o delle goliardie dei suoi predecessori.
• Antonella
Marrone, L’Unità, 9 novembre 1988
La gente nel tendone di
Spaziozero è arrivata e il coro di risate
è stato pressoché ininterrotto dall’inizio
alla fine. Questi quattro monologanti hanno, ognuno
a suo modo, un lato del carattere e del pensiero
che attrae e cattura l’attenzione. Le loro
riflessioni sono un insieme di ingenuità
e impegno, di luoghi comuni ed estemporanee invenzioni.
• La Repubblica,
1988
Gioele Dix è un grande
comico, un grande vignettista satirico, un eccezionale
esploratore dei nostri costumi; e non solo di
quelli automobilistici.