NASCOSTO DOVE C'È PIÙ LUCE


 

Rassegna stampa

Download .zip

‘Anatomia ironica di un attore … ultimo divertente spettacolo di Gioele Dix che con bella generosità, intelligenza, ironia e autoironia, suscita risate. Un flusso della memoria tra vita e mestiere attraversato da battute e riflessioni’

(Corriere della Sera - Magda Poli – 23.11.2012)

 

‘Leggerezza e grazia, chiavi dello spettacolo, vanno a pennello a un Gioele Dix generoso, che qui tocca la piena maturità d’interprete, capace di assecondare i molteplici toni del testo con una tavolozza ricca di tante sfumature. .. e il pubblico apprezza, regalando lunghi applausi.’

(Repubblica – Simona Spaventa – 23.11.2012)

 

‘Un testo della maturità, cabarettistico, ma non troppo; malinconico ma non troppo, e con tanta poesia, simboleggiata dalla luna sopra la parete di fondo. C’è una leggerezza da fiaba (e non da favola in quanto l’attore se ne guarda bene dallo sbrodolare la classica morale-epitaffio a fine messinscena); una generosità nel mostrare tutte le debolezze, le contraddizioni, le paure dell’uomo Gioele Dix e dell’uomo in generale … uno spettacolo che ha il sapore già di un classico.’

(Il Cittadino - Dario Paladini – 02.11.2012)

 

‘Gioele Dix si fa in tre per semplificare la vita. Presenta uno spettacolo terapeutico … un testo divertente, scritto, diretto e interpretato da lui stesso …

(Il Gazzettino – Riccardo Petito – 16.03.2013)

 

‘Avvezzo a creare o recitare show diversi fra loro, dalle gag dell’automobilista o dell’inquilino furioso alle letture da “La Bibbia ha sempre ragione”, dal geniale e serio “Edipo.com”al cavallo di battaglia“Dixplay”, Dix qui accontenta il pubblico e se stesso inventandosi uno spettacolo dalla struttura importante, condotto con ironia, levità, eleganza. Classificarlo non è semplice, le componenti sono molte. Sul registro comico non prevale mai quello esistenziale. In primo piano una straordinaria capacità di intrattenimento, capace di portarsi dietro la platea. Questa volta mettendo zucchero filato intorno all’amaro di autocoscienza, memoria e percezione della fine delle cose.’

(Secolo XIX – Margherita Rubino – 24.02.2013)


‘Dix ha una ragion d’essere, una personalità d’artista vero … dietro le risate copiose, magari nascosto dove c’è più luce c’è dell’altro: ironia ma anche disincanto, allegria ma anche l’altra sua faccia di amarezza.’

(Il Piccolo - Alex Pessotto – 07.04.2013)

 

‘Dix rapisce il pubblico … una performance che, per oltre un’ora e mezza, ha trascinato lo spettatore nel ‘sogno’ del comico milanese ed esaltato le doti di attore … Non soltanto un comico, un vero attore, un ottimo autore. Per le risate ci si sbellica ma oltre, dietro le risate, c’è dell’altro. E alla fine torni a casa divertito, ma anche arricchito.’

(Messaggero Veneto – 06.04.2013)

 

‘Confessioni al mio angelo custode … Si ride, di un riso a tratti liberatorio e altre volte amaro, mentre si fruga nei cassetti dell’archivio, in questo caso più concreto che metaforico, di tutti i ricordi, le azioni passate e le intenzioni future, racchiuso nella mente di Gioele Dix … l’attore crede di essere in un sogno, e allora non c’è vera inquietudine, solo un comico senso di sospensione.’

(Repubblica Bologna - Luca Bortolotti – 08.03.2013)

 

 


 

   Credits: NetworkDev S.r.l. Copyright © 2006-2024 Giovit S.r.l. P.IVA 09539720152 - Tutti i diritti riservati - Utilizzo del Sito