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2010
21
FEB

Fra i tanti viaggi spostamenti incontri di questo mio periodo, due momenti che vi voglio brevemente raccontare.

Pomeriggio di domenica 31 gennaio, Teatro Metastasio di Prato. Su invito dell’amico Federico Tiezzi, vado per leggere frammenti di storie, testimonianze e documenti su un pezzo di Olocausto quasi dimenticato. “Il triangolo rosa” è il titolo della manifestazione che invita a prendere coscienza dell’infame persecuzione dei gay durante il nazismo. Per tre quarti d’ora racconto della solitaria sofferenza di tanti maschi omosessuali, dell’inconsolabile disperazione di tante femmine lesbiche. Al tempo stesso mi presto a dare voce all’agghiacciante delirio di Goebbels, che in un famigerato discorso tenuto davanti ai vertici delle SS teorizzava la necessità di sopprimere ogni diversità dalla faccia della terra. E mi sono trovato così a riflettere – fra le tante cose – sulla necessità e sul dovere di mantenere viva, calda, agguerrita la memoria del male, senza sconti, senza giri di parole, perché faccia ancora e sempre scandalo. Valeva la pena ritagliarsi dello spazio fra altri impegni e fare andata e ritorno in giornata, affrontando anche un’abbondante nevicata sull’Appennino. Fatica supplementare assolutamente risibile a fronte di tanto vero dolore appena evocato.

Pomeriggio di giovedì 18 febbraio, Bologna. Nell’elegante e accogliente biblioteca della Casa di Riposo degli Artisti “Lyda Borelli” incontro gli anziani attori e le anziane attrici ospiti, mischiati a un pubblico vario di tutte le età. Un’ora e mezza di dialogo appassionato, spudorato, elevato, intimo. Nella testa il proposito di fare il punto sul senso – se c’è – da dare al nostro discutibile e sempre traballante mestiere. Nel cuore il desiderio di tenere ancora accesa la scintilla della memoria in coloro che in passato hanno dedicato corpo e anima all’immortale sogno del teatro. Emozione forte, da conservare come medicina per i momenti di sconforto.

Tags: teatro olocausto attori attrici artisti

Commenti
  • alessandra   21 Feb 2010 21:52    Permalink

Voglio ringraziarti. fino a poco fa piangevo, (sto affrontando un post operatorio che si trascina da mesi) poi sono incappata in tuoi spezzoni su you tube e mi sono fatta delle sincere risate mentre ancora mi soffiavo il naso. Non ho mai fatto cose del genere, sono caratterialmente molto più simile al tuo automobilista, ma stasera ho proprio sentito la necessità di testimoniarti la stima e il mio riconoscimento per quello che fai. Se ti capiteranno momenti di sconforto pensa che hai una capacità unica e che il tuo lavoro (anche se precario!) influisce positivamente su molte persone. Grazie ancora

Alessandra

 

  • Marilù   22 Feb 2010 20:39    Permalink

ciao Gioele io sono una tua grandissima fan 

la tua fan numero 1 tu mi fai ammazzare dalle risate!!!

6 troppo forte!!! io ti adoro!!! 

1000 baci ciao 

Marilù 

  • Elisa R.   23 Feb 2010 10:00    Permalink

Caro Gioele, "mantenere viva la memoria del male",si,condivido pienamente questa tua opinione,è giusto,profondo..ed infatti anche per questo,a tutti capita di pensare al passato in riferimento alla guerre avvenute scongiurando la tragica possibilità di una futura.La storia di nonni,genitori,zii,..la guerra è lo scempio più grande che si possa operare nei confronti della "vita".Oggi,accanto a questo pensiero però vorrei proporne un altro che racconta di altre vittime delle guerre,ovvero,quelle che sono state costrette a combattere con la semplice giustificazione di aver l'obbligo e il dovere di servire il loro Paese.Ho sentito troppe volte raccontare di ex combattenti sopravvissuti,la cui vita è stata irrimediabilmente segnata da gravi disturbi mentali segnando di conseguenza,anche le vite dei propri familiari.Persone queste,di indole prevalentemente mite,catapultate in luoghi e situazioni inaccettabili per loro,circondati solo da morte,..testimoni e carnefici di una guerra in fondo,mai appartenuta a nessuno e mai più tornati a essere in pace con loro stessi.Mi capita così di favoleggiare su di un mondo nuovo futuro,privo di eserciti e di armi,un mondo dove per risolvere ogni sorta di nuova problematica ci si riunisca con molta naturalezza e semplicità in delle sale riunioni,presiedute da persone veramente evolute,incapaci di pensare all'attacco come arma di difesa dei propri interessi.Molti in passato sono morti o,si sono spenti sperando in un futuro diverso,sereno,per le nuove generazioni e favoleggiare in tal senso allora penso che non sia una bella utopia quanto piuttosto tenere in vita una bella "speranza".Un caro saluto!

  • Nuccia Vannucci Aute   24 Feb 2010 18:23    Permalink

MANTENERE VIVA LA MEMORIA DEL MALE CHE NON E', PURTROPPO, SOLO PASSATO, MA ANCHE PRESENTE. IL TRABALLANTE MESTIERE, FORSE, DISCUTIBILE, NEL TUO CASO, ASSOLUTAMENTE NO, VISTI I CONSENSI E LA CAPACITA' DI FAR SORRIDERE.

  • Francesco   25 Feb 2010 20:03    Permalink

Ciao Gioele; molte volte mi ritrovo a parlare di storia e di ideali con mia madre allora mi vengono subito in mente tutte le atrocità commesse dai nazisti e, quanto abbiano sofferto quelle persone, soffrendo a mia volta pensando ad esse. Ma le sensazioni che provo sono subito mitigate dal fatto che ci sono stati degli eroi che con totale sprezzo del pericolo pur avendo paura hanno ristabilito la pace nel nostro continente. Sto parlando di quelle centinaia di miagliaia di valorosi soldati alleati che sbarcando dall'Africa alla Sicilia e in  Normandia hanno fatto si che quel massacro cessasse, ecco io mi infervoro come un bufalo inca..ato quando la gente non se ne ricorda, tirando in ballo argomentazioni che in quel determinato contesto e situazione non c'entravano nel vero senso della parola, il mio orgoglio e la mia fierezza nei confronti di quei valorosi crescono sempre quando rivedo delle rivisitazioni cinematografiche o documentaristiche che narrano delle loro azioni, ed'è li che mi dico: se ci fossi stato anche io avrei dato il mio contributo, forse sarei caduto ma caduto per un ideale, e allora a tutte queste persone che sparano ca...ate a vanvera dico: cosa ne sarebbe stato di tutti noi se gli alleati se ne fossero infischiati di noi?- probabilmente parleremmo tedesco e chissà cos'altro....Le guerre si decidono per far capire che il male esiste e che se non si vuol ripetere l'errore di tenere a bada certe persone e situazioni si deve imparare dai propri errori, perchè prima dell'olocausto si poteva mettere a tacere Hitler..........e per inciso con questo mio concetto non dico che le guerre siano necessarie, ma possono essere evitate....

  • Francesco   25 Feb 2010 20:11    Permalink

Il tuo e vostro lavoro di attori non'è inutile basta guardare personaggi come PierFrancesco Favino che girando film come El-Alamein trasmettono il madornale errore di aver permesso a Mussolini di comandarci e combattere al fianco dei tedeschi contro gli inglesi....

  • Marcello Franciolini   01 Mar 2010 02:10    Permalink

Ciao David,

ogni tuo desiderio è un ordine, per me. Mantenere viva, calda, eccetera, la memoria del male è cosa buona e giusta, lodevole, doverosa; il male va estirpato dalla terra e fatto seccare velocemente. Come tu ben sai, quel maiale marcio di Goebbels voleva sopprimere anche l'altra categoria di "cosiddetti diversi" a cui appartengo (diversamente abili). Una domanda mi nasce spontanea però, siamo sufficienti a tenere viva la memoria del male? I tempi corrono veloci, i testimoni dell'orrore mondiale più grande, avvenuto nel secolo scorso, sono anziani, stanno morendo. E' il caso di agire, come fanno le Banche con i suoi clienti più smemorati inviandogli l'estratto conto 4 volte l'anno, ogni tre mesi? Di raccontare chi è intervenuto e che cosa ha scaturito l'offensiva finale per arrivare alla liberazione nella terza  decade del 1945? Di raccontare cosa è successo a luglio del 1944? E via discorrendo? Umilmente, penso che sia più incisivo raccontare il male in modo articolato, dicendo chi e che cosa abbia contribuito a farlo nascere ed alimentarlo in tutto il tempo della sua esistenza - regime dittatoriale e guerra - Oggi, in tempo di pace, puniamo di più i mandanti che gli esecutori materiali di un reato penale? Oggi è chiaro ai più, e non solo, che il processo di Norimberga è stata una farsa, ciò, secondo me, perchè non si è voluto annientare il sistema riformandolo in toto. Ogni anno mi prende sempre la voglia, in questo periodo, di programmare una vacanza-culturale a Weimar, Lipsia, Dresda e, puntualmente, ogni anno, sento in tv: hanno fatto disastri, casini, eccetera, a Dresda, i naziskin, oppure a Lipsia. Perchè non sta scontando l'ergastolo per apologia questa feccia umana (se di umano si possa parlare)? Chi si azzarda ad andare lì con la presenza di questa gente? Di positivo, ora, la Germania ha il fatto che non ha un esercito vero e proprio.

Caro Gioele, da amico marchigiano ora te l'ha dico alla toscana: ora te tu Gioele mi fai incazzare, perchè ogni volta che ti capita di parlare del tuo mestiere ti angosci? Dici sempre che devi dargli un senso al tuo mestiere, ora, che è un mestiere discutibile, traballante. Gioele.....tu pratichi un mestiere che colpisce la gente al cuore, MA CON DOLCEZZA! Il cuore ha una memoria propria, autonoma, quando viene colpito dalla dolcezza, essa rimane perchè un cuore fratturato non si può ingessare! Diversamente, la memoria della mente, se non viene più che alimentata, al momento della ricezione del racconto, dall'acetilcolina, trasmessa dal nervo vago, non archivia bene . Tu che sei il numero 1 degli attori che considera il teatro un luogo per interpretare la realtà, in varie forme,  non la sua descrizione, ti preoccupi del senso del tuo mestiere? Amico caro, IL SENSO E' LA TUA FORMULA!!! Non mi dilungo, mi fermo qui, io, in confronto a te, non sono nessuno! Nel concetto appena espresso è presente, nascosta, la differenza tra: popolarità e notorietà. Gioele, ti piace avere un amico di nome Nessuno?  AAHH, scherzo. Il FACETO prevale sempre sul "SERIO". Qualora raccontassi un mio problema sulla mia invalidità, ad una persona, un amico, etc., senza inserirci: una frase ironica, una battuta, tutti mi ascolterebbero ma poi dimenticano, perchè? Perchè senza battuta non metabolizzerebbero (cioè non elaborerebbero con mente e cuore insieme), poi, con la battuta, dopo alcuni giorni, in leasing come dici tu, mi rispondono e mi danno ragione; qui mi incazzo perchè mi domando? Ma come, Voi che avete studiato ci mettete così tanto tempo a capire cose banali? Ma cosa vuoi Marcello, sono i paradossi della vita.

Caro Gioele, qualora ti avesse dato fastidio, questo mio modo, ora, di porsi nei tuoi confronti, ti prego di non considerare il tutto e cancella questo mio scritto, ci tengo tanto alla tua amicizia e non voglio rovinarla così, ma soprattutto non me ne volere; diversamente, qualora ti fosse piaciuto, per favore, lanciami un cenno scritto, anche per capire un pò di quali concetti base viviamo. David, vivi tranquillo.

Un caro saluto ed abbraccio dal tuo amico Marcello!

Ciao.

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